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e - m a i l : p o s t a @ e r r e - e r r e . n e t
A
llo scoccare dei cin-
quant’anni la Ravinen-
se si guarda indietro,
riapre i propri album foto-
grafici e riordina gli articoli
ricchi di statistiche e di volti
che si sono susseguiti sul
campo della piazza del pa-
ese e sui terreni dell’intera
provincia.
Ne è nato un ricco almanacco
cartonato di 291 pagine, frut-
to del lavoro dell’infaticabile
cronista del giornale “Trenti-
no” (nonché ex giocatore ed
appassionato) Gino Micheli,
affiancato dall’amico grafico
Luciano Bonvecchio.
Pubblicato nel dicembre
2015 dall’editrice Saturnia,
il volume raccoglie la piccola
grande storia del calcio loca-
le, che costituisce un capitolo
importante della storia della
comunità di Ravina nella se-
conda metà del Novecento.
Voluto dall’Unione sportiva
Ravinense con il contributo di
Regione Autonoma Trentino-
Alto Adige/Südtirol, Cassa
Rurale di Aldeno e Cadine
e Associazione Erre, è or-
ganizzato per annate calci-
stiche e conserva traccia di
una ricca storia sportiva: da
semplici sgambate di bam-
bini e ragazzi sino a carriere
importanti nel calcio pro-
vinciale, accompagnate da
quei maestri di sport e di vita
che sono stati in questi cin-
quant’anni accompagnatori,
allenatori e dirigenti.
Tutto cominciò un anno pri-
ma che si disputassero i
mondiali 1966 in Inghilterra,
nei quali l’Italia sportiva sa-
rebbe piombata in un vero e
proprio psicodramma collet-
tivo provocato della sconfitta
subita dalla Corea del Nord.
I protagonisti di allora aveva-
no i volti timidi ed emozionati
di Felice Zambaldi, Piergior-
gio Giuliani, Lino Bonmas-
sar, Dario Condini, Romano
Castelli, Renzo Ferrari, At-
tilio Lazzarini e Gino Micheli
schierati sul campetto in ter-
ra battuta dell’oratorio del
«Santissimo» nel febbraio
1965.
Sfogliando le prime pagine
si ripercorre la nascita della
Società sportiva nell’assem-
blea del 5 settembre 1965 e
l’elezione della prima dire-
zione, la scelta dei primi co-
lori sociali arancio-verde (poi
sostituiti dagli attuali bianco
e azzurro), il tesseramento
dei primi quaranta giocatori,
le prime partecipazioni a tor-
nei calcistici delle squadre
allievi, giovanissimi e junio-
res, la prima festa sportiva
organizzata in paese nell’an-
no di fondazione.
Nel corso degli anni settanta,
aperti con la prima storica
vittoria della squadra allievi
nel campionato provinciale
1970-71, si registrò la par-
tecipazione al campionato
dilettanti con due squadre
(Seconda categoria e Under
21, stagione 1976-77) e la
promozione della squadra
dilettanti in Prima categoria
(1980-81).
Tra anni ottanta e anni due-
mila scorrono poi sotto agli
occhi la vittoria del campio-
nato provinciale della squa-
dra giovanissimi (1989-90),
il ritorno in Prima catego-
ria della squadra dilettanti
(1990-91), la nascita della
scuola calcio «Pelè» per i ra-
gazzi più piccoli (1993), l’or-
ganizzazione del primo Tor-
neo delle contrade (giugno
1998), l’elezione dell’attuale
presidente Nicola Stanchina,
l’ascesa nel campionato pro-
vinciale di Prima categoria e
la nascita di una squadra di
calcio a cinque (2000/01),
sino al nuovo traguardo della
Promozione raggiunto dalla
prima squadra e della serie
C ottenuta dalla formazione
di calcio a cinque (2010/11).
Attenzione particolare è ri-
servata alla storia del cam-
po sportivo, dedicato dal
marzo 2006 a Mario Bottura,
per venticinque anni colon-
na della Società in qualità
di vicepresidente, cassie-
re, custode e manutentore
del campo. Realizzato su
materiali franosi depositati
dall’alluvione del settembre
1942, venne usato sin dal
1968 dalla squadra juniores
che si infilava maglia e scar-
pette presso la sede sociale
Acli ed era sostenuta da tifo-
si che sedevano nella tribuna
naturale costituita dal pendìo
posto attorno al campo.
Nel settembre 1973 vennero
finalmente realizzati spo-
gliatoi, spalti e magazzino,
nonché nuova illuminazione
elettrica. Dopo gli interventi
dell’estate 2007-08 (fondo
sintetico, nuova illumina-
zione e recinzione), nella
stagione 2014-15 spogliatoi
e magazzini sono stati com-
pletamente ricostruiti, ma
continua a rimanere la lacu-
na di un campo non regola-
mentare, che non permette
di disputare a Ravina il cam-
pionato di Promozione.
A prescindere da quanto
si potrà fare in futuro per
le infrastrutture, il nuovo
«Mario Bottura» continuerà
certamente a rappresen-
tare il luogo perfetto per ti-
rare i primi calci al pallone,
provare ad emulare i propri
eroi calcistici, ma soprattut-
to crescere in una scuola di
condivisione delle regole di
squadra e di abitudine al sa-
crificio e alla vita sportiva.
A. P.
US RAVINENSE 1965-2015
Cinquant'anni anni da sfogliare